La domanda "Un maschietto o una femmina?" non è sempre collegata al semplice desiderio dei futuri genitori di avere un figlio o una figlia. Esistono numerose patologie genetiche che sono legate al sesso. Grazie alla fecondazione artificiale tramite l’utilizzo della tecnica di FIVET è diventato possibile con una garanzia del 100% scegliere il sesso del futuro bambino. Questo ti permette di avere un bambino assolutamente sano senza alcuna anomalia causata da cromosomi sessuali.
Il sesso del futuro nascituro determina il materiale genetico contenuto nella cellula sessuale maschile. La cellula germinale femminile - l'uovo - contiene 2 cromosomi X, lo spermatozoo X e Y. Quando i due cromosomi X si fondono, l'embrione sarà di sesso femminile, con X e Y sarà maschile. Pertanto, i cromosomi X e Y determinano la formazione di caratteristiche sessuali primarie e la formazione di organi.
La fecondazione in vitro avviene al di fuori della cavità uterina, ciò consente di controllare completamente il sesso dell'embrione.
Prima della procedura di FIVET, viene eseguita la diagnosi genetica preimpianto (PGD), un metodo dello studio a livello molecolare e biologico del sesso dell'embrione. Per lo studio vengono utilizzati gli embrioni del terzo e del quinto giorno. Grazie al metodo di PGD è stato possibile identificare più di 150 patologie genetiche, tra cui il sindrome di Down, l'emofilia e la fibrosi cistica. Il compito principale della conduzione della PGD è la selezione per il trasferimento di un embrione di alta qualità e geneticamente "sano".
Per condurre lo studio si esegue la biopsia e si selezionano diverse cellule del tessuto embrionale. Dalle cellule di questo tessuto in futuro si formerà la placenta. Le cellule da cui si svilupperanno i tessuti e gli organi del feto nella diagnosi non partecipano. Il materiale genetico viene posto su una lastrina di vetro e viene etichettato con le sonde di DNA. Queste sono speciali etichette fluorescenti che emettono luce di diversi colori. Ogni cromosoma ha una propria etichetta, ogni coppia di cromosomi ha una luminosità definita.
Successivamente, il materiale viene visualizzato e identificato contando il numero di cromosomi in ciascun nucleo. I blastocisti vengono raccomandati per il trasferimento se contengono un numero normale di cromosomi. Nel caso di trisomia (tre cromosomi) o monosomia (un cromosoma), l'embrione è anormale e non viene raccomandato per il trasferimento. Nello stesso stadio si determina anche il sesso del nascituro.
La diagnosi genetica preimpianto è raccomandata nei casi in cui nell'anamnesi è presente una delle patologie elencate. Tra queste:
- Patologia dei cromosomi nel cariotipo. In questo caso, c'è un'alta probabilità che le patologie genetiche dei genitori si trasmetteranno ai figli.
- Gli aborti precedenti, soprattutto nelle fasi iniziali. Spesso sono provocati dai disturbi genetici dello sviluppo fetale.
- Assenza dell’impianto di una genesi sconosciuta.
- L'età della madre supera i 35 anni. Ciò è dovuto a una diminuzione della qualità delle uova con l'età e ad un aumentato rischio di sviluppare patologie all'interno dei cromosomi dell'embrione.
- Assenza di impianto di una genesi sconosciuta.
- L'età della madre è oltre i 35 anni. Ciò è dovuto a una diminuzione della qualità delle uova con l'età e ad un aumentato rischio di sviluppare patologie all'interno dei cromosomi dell'embrione.
Con il metodo extracorporeo, la fecondazione dell'uovo con lo sperma avviene in una provetta. Nell'ovocita iniettano lo sperma e osservano la sua inseminazione.
La procedura di FIVET standard consente di trasferire 2-3 embrioni nell'utero dopo la diagnosi genetica preimpianto. La quantità dipende dai risultati ottenuti dall'analisi genetica prima del trasferimento.
Per evitare completamente le anomalie genetiche e conoscere con precisione il sesso del nascituro è raccomandabile effettuare una diagnosi genetica preimpianto prima della fecondazion
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