Una delle più comuni tecnologie di riproduzione assistita è la maternità surrogata. Consiste nel fatto che una donna volontariamente accetta di portare e dare alla luce un bambino geneticamente estraneo a lei, che in seguito sarà trasferito ai genitori biologici. Inoltre, da un punto di vista legale, i genitori di questo bambino saranno il padre e la madre che hanno donato il proprio patrimonio genetico, nonostante il fatto che la gravidanza è stata gestita da un'altra donna.
Ad oggi, ci sono due tipi di maternità surrogata: tradizionale e gestazionale. Proviamo a capire in cosa consistono e quali sono le loro differenze.
Maternità surrogata tradizionale
Fin dai tempi antichi, l'umanità conosceva delle situazioni in cui le mogli per una ragione o l'altra non potevano concepire e dare alla luce l'erede. In queste situazioni si faceva il ricorso all'aiuto delle donne esterne, che portavano e partorivano un bambino, il cui padre era il marito della donna infertile.
La moderna maternità surrogata tradizionale presuppone l'uso dell'ovocita di una madre surrogata e lo sperma di un padre genetico durante il concepimento. In effetti, la madre surrogata è anche la madre biologica del bambino, visto che dona il proprio ovulo. La concezione può avvenire sia con il metodo dell'inseminazione intrauterina (IUI), sia con il metodo della fecondazione in vitro (FIVET).
A differenza della maternità surrogata gestazionale, la legislazione della maggior parte dei paesi proibisce questo tipo di maternità surrogata e la paragona alla tratta di esseri umani.
Maternità surrogata gestazionale
Maternità surrogata gestazionale presuppone la fecondazione dell'ovocita della madre biologica con lo sperma prelevato dal padre biologico, ed in seguito il trasferimento dell’embrione avviene nell’utero della madre surrogata. Maternità surrogata gestazionale esclude completamente la connessione genetica della madre surrogata con il feto.
Durante la procedura di fecondazione in vitro, seguendo il protocollo della maternità surrogata gestazionale, l'ovulo in una provetta viene fecondato con lo sperma. Durante il periodo di tre o cinque giorni, l'embrione si sviluppa sotto la supervisione dell’embriologo, se necessario, vengono eseguite anche le analisi genetiche. Solo se l’embrione è di buona qualità e geneticamente sano, viene trasferito nell'utero della madre surrogata. Da questo momento in poi, la madre surrogata porterà avanti la gravidanza e partorirà il bambino, come accadrebbe nel caso di una gravidanza normale. La maternità surrogata gestazionale non è più pericolosa della gravidanza avvenuta in seguito ad un concepimento naturale.
Preparazione per la maternità surrogata gestazionale inizia con la selezione di una madre surrogata. Candidate eseguono gli esami medici e psicologici completi, passano attraverso alcuni test obbligatori. Scelta dura finché non viene selezionata una potenziale madre surrogata, che soddisfa pienamente lo specialista dal punto di vista della salute. Dopo la firma del contratto della maternità surrogata gestazionale, la madre surrogata inizia a seguire il protocollo di stimolazione ed assumere i medicinali che servono per il successo della fecondazione e l’attecchimento dell’embrione. Dopo il trasferimento di successo inizia gravidanza normale, che si concluderà con il parto, e il bambino andrà a casa con i suoi genitori biologici.
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